Strategia e Pianificazione SEOStrategia e Pianificazione SEO

Pianificazione delle Strategie SEO

Tra i fattori che influiscono maggiormente nel successo di un sito web è sicuramente la strutturazione e l’organizzazione dei contenuti per essere il più fluido per la navigabilità di un utente.

Quindi tra i fattori che influiscono maggiormente nel successo di un sito web è sicuramente la pianificazione delle strategie SEO.

Per spiegarmi meglio se entrassi in un supermercato ed avessi in mente un prodotto per capelli specifico da uomo, istintivamente mi dirigerei verso il settore dedicato ai capelli, ma se lo stesso prodotto fosse invece nel settore del cibo per cani, il prodotto che vorrei acquistare non sarà da me mai trovato.

Questa mancanza di organizzazione strutturale e posizionamento dei contenuti, mi farebbe sicuramente abbandonare il negozio.

Stessa tipologia potrebbe accadere in un e-commerce o un sito vetrina disorganizzato.

Al contrario se un utente approda o in un supermercato organizzato o in un sito altrettanto organizzato, prima di tutto sarà soddisfatto perché trova in tempi brevi ciò che sta cercando e probabilmente si farebbe attrarre anche da altri prodotti ben posizionati ed in vista nel negozio o sito web.

La necessita di un architettura strutturata non dipende solo dalla qualità per la user experience, ma anche dalla possibilità che il sito web possa essere indicizzato e ben posizionato sui motori di ricerca.

Google come motore di ricerca in quest’analisi

Gli spider di Google trovando un sito ben strutturato non avranno difficoltà ad accedere e ad indicizzare tutto il sito web a differenza di un sito web che invece è strutturalmente sbagliato.

La migliore struttura di un sito web è l’alberatura, si parte da una homepage, pagina centrale del sito stesso per poi diramarsi nelle categorie e successivamente nelle sottocategorie, dove la strada è ben delineata.

La mia Pianificazione di una Strategia SEO efficace

Pianificando la SEO su un sito web, divido la mia strategia in 3 fasi:

  1. Site Audit
  2. SEO On-page
  3. SEO Off-page

Andiamo quindi ad analizzare come mi comporto nelle tre fasi appena elencate.

Site Audit

Eseguo una Site Audit approfondita per rendermi conto di cosa ho davanti, prendendo in considerazione, diversi aspetti che vi elenco qui di seguito:

  • l’alberatura (che generalmente dovrebbe essere strutturata ad hoc nella fase di progettazione del sito web, ma che spesso, purtroppo viene tralasciata)
  • formattazione del testo (h1, h2… h6, corsivo, grassetto, elenchi puntati o numerati, ecc)
  • errori di ortografia;
  • sito user friendly;
  • responsive;
  • menù di navigazione;
  • url SEO friendly, caratteri dello slug e quantità di caratteri usati;
  • verificare la presenza di caratteri speciali nelle url, questo fa si che la pagina diventa non disponibile;
  • analisi url statici in sostituzione a quelli dinamici;
  • struttura delle url;
  • verifico la versione HTML (html4 o html5), andando a leggere il codice sorgente;
  • verifico la presenza della codifica UTF-8 o ISO-8859-1, meglio la prima;
  • title tag;
  • title description;
  • canonical tag;
  • parole separate da trattini o da underscores;
  • eventuali errori 404;
  • suddivisione contenuti con categorie facilitando GoogleBot;
  • velocità di caricamento;
  • usabilità del sito web per una esperienza utente efficace;
  • dimensioni e formato immagini;
  • verificare se sono presenti dei meta refresh redirect, meglio evitare;
  • meta tag;
  • tag open graph;
  • robots.txt
  • meta robots “noindex”
  • sitemap.xml
  • performance sito web;
  • errori CSS;
  • errori Java Script
  • analisi link nofollow e do-follow;
  • link profile in ingresso, per evitare che abbiamo link in ingresso di bassa qualità, o peggio ancora che derivano da siti con elevato punteggio spam;
  • link profile in uscita, sarebbe da evitare di linkare più di 100 siti in uscita;
  • link orfani detti anche rotti, utilizzo Screaming Frog, ma utilizzo anche il sito Brokenlinkcheck
  • analisi di collegamenti esterni da siti web con lo stesso IP (PBN);
  • analisi degli anchor text con cui ti collegano i siti web;
  • e molto altro;

Per iniziare utilizzo i seguenti tools: Screaming Frog – GTMetrix – Google Search Console, oltre che l’ispezione elementi di Chrome e SeoZoom.

a) Verifico la presenza del protocollo HTTPS (Hyper Text Transfer Protocol Secure) protetto con un certificato SSL (Secure Sockets Layer), un buon modo di verifica è cliccare sul lucchetto affianco all’URL, nella barra del Browser, in più sono presenti i dettagli del certificato, l’autorità di emissione e il nome del proprietario del sito web, presenza dei cookie.

b) Verifico che non ci siano frodi all’interno del codice del sito, ad esempio tecniche di cloaking, per evitare che Google ci veda come spammatori, un esempio è quello di nascondere il testo con il colore dello sfondo, tanto per citarne una, oppure nascondere del testo dietro un immagine, utilizzando CSS e JS, oppure inserire un testo con font size a zero, ancora la tecnica di usare valori negativi utilizzandoli magari dentro il text indent, spostando il testo oltre i margini per non farlo vedere.

c) Attraverso Search Console vado a verificare le varie segnalazione sulle pagine, come ad esempio segnalazioni di velocità elevate in apertura di pagine, per poi eseguire varie contro prove anche con l’ispezione del browser, oppure mancanza delle breadcrumb sul sito, come anche la presenza di sitelink sul sito stesso.

d) Verifico se il sito è responsive e verifico con ispezione di Chrome se è visibile in tutte le dimensioni, ed eventualmente analizzo il codice CSS aggiungendo nelle pagine trovate eventuali media screen proprio con CSS.

e) Utilizzo sempre ispezione per verificare eventuali errori che il browser mi rilascia in fase di apertura del sito web, velocità di caricamento, e analizzo esattamente dove sono i blocchi e gli errori in apertura del sito web.

f) Con l’ausilio sempre dell’ispezione verifico i file JS e CSS che creano problemi per rendermi conto di cosa si può modificare e cosa no, utilizzando la sezione console di ispezione avviando la funzione “coverage” ctrl+shift+p che poi vado a effettuare una contro prova con con GTMetrix.

i) Analisi approfondita dell’indicizzaione e del posizionamento del sito, e un analisi completa dei suoi competitor. Seozoom – Sitechecker

l) Analisi parole chiave utilizzate all’interno del sito web, validità nel contesto di utilizzo e valore delle stesse sul web. Utilizzo Keyword Planner di Google ADS.

m) Analisi approfondita dei backlink, sia in uscita che in entrata (Seozoom), analisi dei posizionamenti dei vari siti linkati e linkanti, analisi delle anchor tex utilizzate, che abbiano il loro posizionamento su un testo che sembrando il più possibile naturale, analizzando quindi il contesto di utilizzo.

n) Analizzo il file robots.txt, analizzo tutte le pagine disallow trovate sul file robots.txt contenute su un sito, per verificare che non esistano rimandi a quelle pagine, per evitare indicizzazione diretta da altre parti su url disallow, quindi verifica gli url in entrata sui backlink, sia esterni che interni.

o) Analisi sitemap.xml, e tutte le sotto categorie della sitemap.

p) Analisi completa su Search Console e tutti le notifiche inviate da Google, su eventuali errori e varie ed eventuali.

q) Verifico se ci sono delle penalizzazioni da parte di Google con utilizzo di Search Console con il comando “Azioni manuali” e “Problemi di sicurezza”.

r) Verifico attraverso Google Analytics se il dominio web è sotto attacco e c’è qualcuno che sta clonando il sito web.

s) Effettuati tutti questi passaggi, inizio a correggere apportando tutte le modifiche del caso così da rendere efficace il sito web.

SEO On-page:

Effettuate tutte le modifiche e le varie riparazioni, sono consapevole dello stato di salute del sito web

A) Analizzo i miei competitor lato SEO, così da capire dove stanno performando meglio e dove meno, analizzo le Intent Gap su Seozoom per comprendere le carenze di focus che una pagina possiede rispetto a quelle che ottengono prestazioni migliori, così riesco a comprendere e a trovare spunti per la creazione di contenuti per migliorare il posizionamento.

B) Analizzo i backlink dei miei competitor per capire come li stanno creando e da dove provengono, inoltre mi faccio anche un idea del GAP di link tra un mio competitor ed il mio sito web.

C) Successivamente stabilisco quali sono i miei obiettivi e le metriche che dimostrano i progressi fatti verso i miei obiettivi.

D) Definisco le keyword principali e strutturo una PILLAR PAGE con circa 2500 parole, suddivisa in vari paragrafi, cercando di scrivere un articolo che copre in maniera esaustiva il core business dell’azienda, che poi linkerò ai TOPIC-CLUSTER (articoli più piccoli ma più specifici) all’interno del sitoweb.Secondo me questo è fondamentale perché comunica a Google l’esistenza sul sitoweb di un insieme di contenuti pertinenti e di qualità legato ad un terminato argomento.

E) Organizzo su un foglio di carta come sarà la struttura della PILLAR PAGE, I TOPIC CLUSTER PRIMARI E I SECONDARI, I LINK, così da avere un idea massima di come voglio ottenere il mio lavoro finale.

F) Dalla mia pianificazione, sempre sul foglio di carta definisco i contenuti della PILLAR PAGE, e dei le heading, dove posizionerò le mie immagini, i grafici, la quantità di caratteri per paragrafi, le anchor text, insomma tutto per cercare di emozionare nella lettura l’utente permettendo una fluidità di lettura e di analisi su altre varie pagine.

G) Dopo aver pianificato come sarà la mia pagina pilastro e aver definito la parola chiave generica dovrò creare la content strategy dei miei Cluster, ricercando le keyword long-tail specifiche e la quantità di Topic Cluster

H) Pianifico le ANCHOR TEXT che possano essere efficaci sia lato SEO per il ranking sui motori di ricerca e sia agli utenti in fase di lettura dell’articolo.

I) Mi creo un template appositamente pensato per contenere il testo, lo faccio in html e css, oppure me lo scarico da internet ad esempio su HUB SPOT e poi lo vado completamente a modificare in CSS, oltre ad un testo ben scritto con le corrette parole chiave deve essere vestito anche da un template appropriato.

L) Verifico che tutti gli articoli linkati sulla mia PILLARPAGE, hanno anch’essi link che riportano alla PILLAR PAGE ed in fase di compilazione del testo eseguo esattamente la stessa procedura apportata sulla Pillar Page.

M) Una volta pubblicata la mia PILLAR PAGE, mi segno la data di pubblicazione, e ogni volta che scriverò un nuovo articolo andrò ad implementare sia la Pillar con link verso nuovi articoli e viceversa.

N) Dopo aver creato il contenuto per la PillarPage, per i Cluster Topic, inizierò a creare contenuti secondari, ad esempio per rispondere la meglio a quei specifiche da parte degli utenti, ad esempio chi cerca abbigliamento stivaletti moto, non ha specificato il colore, la taglia il pellame, così potremmo andare creare contenuto specifico e far atterrare su landing page che offrono le opzioni appena descritte.

O) Definisco un piano AUDIT giornaliero, settimanale, mensile, per tenere sempre in forma il sito web.

P) Verifico se eventualmente ci sono frodi di copyright, testo clonato da altri siti web, autenticità del testo e utilizzo copyscape.

Q) Presenza di conformità GDPR sul sito web.

R) Compilo una lista dettagliata di link o url da rifiutare come link in entrata, analizzando uno ad uno manualmente ogni sito web, facendomi aiutare solo inizialmente dal software di check, uso sia Seozomm che Site Checker ma anche verifico il tutto con Google Search Console nella sezione link.

Successivamente dopo l’analisi minuziosa utilizzo Disavow Link di Search Console  per rifiutare i link che non voglio mi linkino, perché fanno più male che bene, o fanno molto male. Magari sono stati generati dei link articificiali , innaturali, ingannevoli.

S) Attraverso Seozoom o Search Console, verifico se a fronte di un abbassamento di rancking è presente un update da parte di google e da li analizzo ciò che potrebbe aver generato un appagamento di posizionamento, verifico anche se è stato generato dello Spam manuale.

T) Verifica se il dominio è in qualsiasi blacklist.

U) Verifica dominio di posta elettronica se eventualmente è sotto blacklist.

SEO Off-page:

1) Link Building: così come sono importantissimi i link interni su un sito web sono assolutamente importanti anche i link che puntano sul nostro sito web dall’esterno, magari da siti autorevoli.

Un sito web autorevole se parla di te trasmette all’utente che legge che tu sei ugualmente autorevole e che quindi si potrebbe fidare di te.

Se ad esempio una rivista come MOTOCICLISMO, parlasse di me in un determinato articolo in riferimento ad uno suo, chi leggerà e cliccherà sul link atterrerà sulla mia landing page e quindi sul mio sito, consapevole che è un sito di qualità, e magari incuriosito inizierà a leggere i miei articoli o a navigare sul mio sitoweb.

Tutto ciò ha valore se il link in uscita dal sito web che andrà a linkarmi non sarà impostato su rel=”nofollow”, in quanto in questo caso il valore SEO di questo link è praticamente nullo.  Per generare autorevolezza il link dovrà essere do-follow.

2) Brand Building: assolutamente importante perché la tua attività, i tuoi servizi o i tuoi prodotti sono riconoscibili agli utenti attraverso il tuo Brand, ad esempio il Brand Salvatore Aranzulla è riconoscibile come sito dedicato a ciò che è inerente a risoluzioni informatiche e mobile.

Un utente inserirà una query su Google con l’argomento ed il BRAND, in questo caso Salvatore Aranzulla perché vuole delle risposte direttamente da lui, perché risulta affidabile.

3) Content Marketing.

4) Digital PR, permette di accrescere la presenza online e la reputazione attraverso la collaborazione di Blogger, Influencer, testate giornalistiche online, utilizzo dei Social Media.

5) Google My Business, è un profilo aziendale gratuito che ci mette a disposizione Google, possiamo inserire al suo interno la posizione di eventuali sedi su Google Maps, informazioni su orari di apertura e chiusura, informazioni di contatti, inserimento sito web, e utilizzarlo come blog per inserimenti articoli con immagini.
Inoltre possiamo inserire immagini delle nostre sedi, filiali, prodotti.

Oltre questo potremmo ricevere le recensioni da parte degli utenti, con immagini descrittive

6) Social Media, possiamo creare contenuti linkare con anchor-text sezioni che poi si potranno andare ad approfondire sul nostro sito web, generando traffico che proviene dall’esterno del nostro sito web, a Google questo piace perché si crea una connessione in out, chi leggerà il nostro link sul socia se , interessato salverà , condividerà creando una fitta rete sociale.

7) Forum.

8) Influencer Marketing attraverso i social come Instagram, TikTok e YouTube ad esempio, possiamo raggiungere nuovi segmenti di pubblico costruendo ed pubblicizzando il nostro Brand utilizzando il numero elevato di follower da parte degli influencer.

9) Eventi.

10) Guest Posting.

11) Ottimizzazione SEO dei podcast, in quanto i podcast vengono mostrati direttamente in SERP, con un apposito snippet che ti consente di avviarne l’ascolto in non più di 2 click.

12) Recensioni secondo me fondamentale se il sito è une commerce il 93% degli utenti prima di acquistare un prodotto cerca le recensioni da parte di altri per comprendere se il prodotto è effettivamente valido, trovare nuove immagini, comprendere eventualmente se il prodotto è affidabile, c’è un post vendita affidabile e quant’altro.Inserire la possibilità di essere recensiti è importantissimo, ma è una tecnica che deve essere monitorata, per comprendere cosa vogliono gli utenti, cosa cercano e cosa non vogliono.

Conclusione

Concludendo, pianificare una dettagliata strategia è alla base di un ottimo risultato.

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