Gli occhi che comunicano

Osservando molto la gente mi sono accorto negli anni come le persone hanno tutti un loro modo di comunicare pur rimanendo in silenzio, ma uno più di tutti è uguale per ognuno di noi, la comunicazione che avviene attraverso gli occhi, se anche voi siete affascinati dall’argomento continuate a leggere il mio articolo: gli occhi che comunicano

Gli occhi che comunicano

Mi piace molto osservare le persone, magari quando sono nel traffico, invece di giocare con il telefonino, alzo lo sguardo verso le altre autovetture accorgendomi che si può imparare molto solo dallo sguardo e dalla mimica facciale di chi abbiamo intorno.



Gli occhi sono la più importante e potente forma di comunicazione. Se vi piace qualcuno lo riconoscete dagli occhi, se qualcuno è ostile, lo riconoscete dagli occhi, così se è felice, triste, tutte le emozioni si intravedono dagli occhi.

Se piacete ad una persona questa vi guarderà più spesso , se le piacete veramente, questa vi guarderà più a lungo dei soliti due o tre secondi, poi le pupille si dilatano, che sta ad indicare una reazione emotiva.
Chi evita il nostro sguardo, il contatto degli occhi, o ha paura del contatto degli occhi, normalmente ha paura, del confronto, o nasconde qualcosa, magari perché è attratta da voi, o magari perché vuole nascondere il porprio carattere o si sente a disagio, chi ti guarda dritto negli occhi, ti comunica che è sicuro di se e che si sente a suo agio.

Ci sono altri modi per di guardare che rilevano se una persona è attratta da te. Il primo segnale viene definito “sguardo incrociato”, ossia quanto la persona guarda a sinistra, attraversa lo sguardo sul tuo volto e poi guarda a destra, ripetendo la sequenza senza staccare gli occhi da te.

Occhi che provano interesse

Tutti sappiamo che imitare è la forma più diretta di adulazione, ad esempio se trovi qualcuno che riflette il tuo sorriso o annuisce nello stesso momento in cui lo fai tu o si mette una mano sotto al mento subito dopo che l’hai fatto tu, sicuramente questa persona prova della simpatia per te.
Più questi comportamenti si ripetono reciprocamente, più le persone che compiono questi gesti si piacciono.
Per capire se ciò che dico è verità, la prossima volta che osservate una coppia, fate molta attenzione alla loro mimica e a quanti gesti simili compiono nella loro comunicazione. Se si restituiscono sorrisi e gesti in modo simile, c’è la probabilità che state osservando una coppia innamorata o sul punto di esserlo.



Occhi che mentono

Se una persona ti sorride, se siete abbastanza sensibili, riuscite a comprendere se è sincera dai suoi occhi. In un indagine condotta presso il National Center for Post-Traumatic Stress di Boston, vennero filmate sessanta donne precedentemente identificate come ansiose o represse. Sebbene rivolgessero all’insù le labbra in un’espressione di allegria, esse reprimevano i loro veri sentimenti, che erano, però, riflessi nei loro occhi tristi e non sorridenti. Se osservate la foto di qualcuno che sorride e ne coprite le labbra, i suoi occhi riveleranno i suoi veri sentimenti. Gli occhi possono avere un’espressione di profonda tristezza, anche se le labbra sono piegate in su e atteggiate da sorriso. Se le guance sono sollevate e il naso non è leggermente dilatato, forse la persona non è contenta.

Occhi che parlano

Se siete persone molto attente, riuscirete a comprendere chi avete di fronte, dall’espressione facciale, potrete affermare se questa è contenta, sorpresa, ha paura, si annoia o è ben disposto semplicemente osservandogli gli occhi.

Occhi sorpresi

Quando una persona è sorpresa la riconoscete perché, sgrana gli occhi, solleva le sopracciglia tendendole a curvare verso l’alto, mentre la mandibola spesso cade facendo aprire la bocca. Mi piace molto osservare le persone, se scorgete quest’espressione molto probabilmente questa persona avrà motivo di essere sorpresa.

Occhi spaventati

Quando una persona spalanca gli occhi, mantiene gli occhi fissi quasi se possano avvertire vibrazioni di pericolo, se osservate bene una persona così vi accorgerete che le sopracciglia sono sollevate e vicine tra loro e le labbra assumono una posizione orizzontale, allora quasi sicuramente la persona avverte del pericolo.

Gli occhi che comunicano spavento
Gli occhi che comunicano spavento



Occhi arrabbiati

Gli occhi di una persona arrabbiata, sono fissi verso la persona che la irrita, occhio contro occhio, chinando un pò la testa, come un toro guaderebbe un altro toro, puntandolo, cercando di intimidirlo, dominarlo o minacciarlo.

Occhi dubbiosi

Se gli occhi si restringono, una sopracciglia viene sollevata, probabilmente la persona è dubbiosa, a volte anche la bocca si storce, nella mente della persona, sicuramente si starà chiedendo, se ciò che sente è verità o bugia.

Occhi timidi

Quando una persona è timida, non riuscirà a mantenere lo sguardo diretto, e scanserà spesso e volentieri lo sguardo, guardando di sbieco, pensate allo sguardo di un bambino vergognoso o imbarazzato.

Occhi tristi

Una persona che è triste, o che si vergogna, tende a mantenere lo sguardo basso per evitare ogni contatto visivo, ma uno sguardo del genere si presenta anche quando una persona si sente sottomessa.

Occhi sfuggenti

Quando una persona non vi guarda negli occhi c’è sempre qualcosa che non va, magari non gli siete simpatici, non le interessate, non riesce a confrontarsi con voi o la intimidite, o magari stanno mentendo e per farlo evitano inconsapevolmente il vostro sguardo diretto, perché magari si sentono in colpa e non vogliono farvi vedere le loro paure.



Ora che avete qualche informazione in più, magari la prossima volta che vi troverete anche voi nel traffico, o in treno, o nella metro, osservando gli altri vi accorgerete di quanto anche io mi sono accorto.
Avete letto ” Gli occhi che comunicano

Ciò che avete letto sono osservazioni ed apprendimenti da me dedotti sullo studio, sulla lettura di libri, su informazioni colte sul web da vari siti dedicati, dell’argomento, per me molto interessante, come in generale la mente umana, messo a vostra disposizione per puro carattere di condivisione, non vogliono essere per alcun motivo una base di studio scientifico.