Colloquio di lavoro vincenteColloquio di lavoro vincente

Ognuno di noi ha affrontato almeno una volta nella propria carriera lavorativa un colloquio di lavoro, quante volte siete usciti consapevoli di aver risposto a dovere e quante invece, vi sareste morsi la lingua, per aver risposto in maniera frettolosa ed inadeguata?

Michael Page, la società di recruitment specializzata nel middle e top management a livello internazionale, ha stilato un decalogo su come affrontare le domande ritenute comunemente più difficili in un colloquio di lavoro, andiamo a leggerli insieme:

1. Perché avete lasciato il vostro ultimo lavoro / Perché volete lasciare il lavoro attuale?

Qualunque sia la motivazione, in fase di colloquio date una spiegazione plausibile e veritiera e soprattutto positiva.

Dimostrate di essere friendly e orientati al lavoro di squadra. Tutto ciò che di negativo è successo lasciatelo a casa. Siate sintetici: non dilungatevi in conversazioni che potrebbero far sorgere dubbi.

Fate presente il vostro desiderio di affrontare una sfida più stimolante, sottolineando il motivo per cui volete lavorare presso l’azienda nella quale vi state candidando collegando la scelta alla realizzazione dei vostri obiettivi.

2. Come reagite di fronte alle critiche?



Siate assertivi, evitate di posizionarvi nelle polarità più estreme della passività ed aggressività.

Rispondete che siete semplicemente umani, e che vi aspettate di commettere errori ma anche di imparare.

Raccontate un esempio reale di quando siete riusciti ad accettare una critica costruttiva e a trarne miglioramento.

3. Qual è la fonte della vostra motivazione?

Appellatevi alla vostra etica del lavoro, alla visione personale e ai vostri obiettivi. Meglio non accennare a fattori come denaro o prestigio.

Condividete con l’interlocutore quelli che avete auto-identificato come vostri bisogni e gli obiettivi che vi siete posti da raggiungere: collegate sempre le leve motivazionali a questi due elementi.

4. Vi state candidando presso altre aziende?

Più che una domanda difficile, questa può essere una grande leva. Lasciate che il vostro intervistatore sappia che siete attivamente impegnati nella ricerca e che avete già affrontato colloqui per altre proposte professionali.

Essere richiesti è una qualità molto attraente.

Dimostrate selettività nella scelta delle posizioni a cui candidarvi.

5. Che cosa avete che altri candidati non hanno?

Questa è l’occasione ideale per raccontare i vostri maggiori punti di forza e i risultati raggiunti. Non c’è bisogno di vantarsi, ma non siate timidi nel promuovervi.

Rispondete con fiducia e onestà, non dimenticate infatti che molte di queste caratteristiche possono essere verificate anche durante il colloquio.

6. Ci sono aspetti della posizione che non vi attirano?

Riepilogate insieme all’interlocutore i punti salienti della Job Description. Soffermatevi su quelli che vi attirano meno e valutate fin da subito come poterli affrontare alla luce degli aspetti positivi che enfatizzerete.

7. Siete a vostro agio nel ricevere ordini dai superiori?

La risposta deve mettere in risalto la vostra capacità di lavorare in un team. Portate un esempio del vostro passato lavorativo per rafforzare questa dichiarazione.

8. Parlateci di un errore che avete commesso e dell’insegnamento che ne avete tratto.

Rispondete a questa domanda onestamente, ma evitando di citare episodi imbarazzanti o troppo personali.

Ricordatevi che dovete presentarvi come professionisti e che l’attenzione del selezionatore deve essere indirizzata sulla soluzione trovata e sull’insegnamento assunto.



9. Che tipo di stipendio vi aspettate? Quanto vorreste guadagnare?

Accertatevi di aver studiato qual è lo standard di mercato. Non è necessario indicare una cifra precisa, ma sentitevi liberi di affermare che vi aspettate almeno il minimo, o di più, in base alle vostre qualifiche.

Siate sempre coerenti con quelle che avete indicato come vostre leve: se la priorità posta è il riavvicinamento a casa non speculate sull’aspetto economico.

10. Avete qualche domanda?

Rispondere “no” denota mancanza di interesse, quindi tenetevi almeno una domanda pronta, relativa alla posizione o all’azienda.

La giusta risposta a domande difficili da colloquio a volte può essere una domanda. Dimostrate di essere padroni della gestione del colloquio.

Chiedete sempre quali saranno i tempi per ricevere un feedback e quale sarà il prossimo step del processo di selezione.

Come riportato da La Stampa

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Ciò che avete letto sono osservazioni ed apprendimenti da me dedotti sullo studio, sulla lettura di libri, su informazioni colte sul web da vari siti dedicati, dell’argomento, per me molto interessante, come in generale la mente umana, messo a vostra disposizione per puro carattere di condivisione, non vogliono essere per alcun motivo una base di studio scientifico.



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